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Taglio e cucito: i progetti moda su cartamodello

3 STRATEGIE PRINCIPALI

Potere al Contenuto

La newsletter NON è uno STRILLONE, non e’ il momento in cui possiamo sparare nella folla le nostre IMPERDIBILI OFFERTE!!!!
Una news letter  un’importantissima occasione per stabilire un contatto, una conoscenza un NICE TO MEET YOU con chi sta dall’altra parte dello schermo.
Gli STRILLONI DI UN TEMPO non funzionano piu’, (forse non hanno mai funzionato). Un contatto e’ un contatto.. punto. Da quel momento in poi se nella vostra strategia siete stati in grado di catturare un NECESSITA’ dell’utente …. buoo, il messaggio ha compiuto il suo dovere.

In caso contratrio E’ ASSOLTAMENTE INUTILE CONTINUARE A BOMBARDARE IL VOSTRO PUBBLICO CON MESSAGGIO E CONTINUE COMUNICAZIONI , l’unica cosa che otterrete e’ un unsubscribe da perte del vostro contatto. Non sparare a zero… non inviare tanto per. Alla fine la vostra mailing list contact si esaurira’….

Copy per coinvolgere..

Lo scopo principale è quello di accompagnare gli utenti verso una conversione reale, per questo devi  scrivere in ottica di  copywriting un messaggio 
persuasivo in grado di scatenare un’attenzione e quantomeno incuriosire l’utente. Ovviamente la maggior parte delle aziende quest’operazione la commissiona ad un COPY professionista che opera soprattutto in ottica seo. Scrivere e scrivere in copy sono due mondi totalemete diversi

L’oggetto!

E’ il  primo obiettivo, Quello che crea un’attrazione e suscita  attenzione ed infine induca l’utente ad approfondire il discorso.

NON FINIRE IN SPAM

1) IL MAIUSCOLO È UNA COSA NON DIGERITA DAI SERVER SPAM
2) ALT-TEXT DELLE FOTO. Sia il contenuto grafico interpretato da un Tool OCR che il name del file contribuiscono ai server a selezionare cio’ che viene ritenuto spam da un messaggio informativo
3) Evita i link all’interno del testo, Utilizza un unico link di conversione da tool fornito dal software di invio mailing
4) Una news al mese. Unmaggior numero di invii porta i WALL ANTISPAMa chiuderti immediatamente in BLACK list

per ora puo’ bastare…
PIU? INFO CONATTACI…o studia per conto tuo……

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Social is a Funnel

non scambiare il social per un mezzo di vendita.
Qualsiasi social e' solo ed unicamente un Funnel (imbuto)

Per molti clienti la ricerca e la scoperta avviene da più canali contemporaneamente.
Il 69% del pubblico che effettua un acquisto in shop on line cerca recensioni.

I social media tracciano percorsi d’acquisto online rendendo fondamentale adottare una strategia full-funnel che promuova la brand awareness e la domanda su più canali contemporaneamente.

Riconoscere un problema o una necessità comporta una ricerca di ulteriori informazioni. A seconda del problema, la ricerca di informazioni può assumere diverse forme, tra le quali:

  1. Leggere recensioni online
  2. Chiedere consigli agli amici
  3. Cercare offerte
  4. Visitare negozi
  5. Fare una ricerca delle opzioni su Google

Le strategie utilizzate per raccogliere informazioni tendono a variare a seconda dell’entità dell’acquisto.

Decidere che avete fame, per esempio, potrebbe portare a una rapida ricerca dei ristoranti nella vostra zona.

Scegliere a chi commissionare la realizzazione di una nuova piscina per la vostra casa potrebbe comportare fare chiamate, leggere recensioni online, visitare showroom e incontrare di persona potenziali venditori.

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DUMPER ADS

I Bumper Ad sono mini video pubblicitari realizzati per
YouTube, con l’obiettivo di:
• catturare l’attenzione del target in pochi secondi;
• incrementare la notorietà del brand e la sua copertura.

Caratteristiche durano massimo 6 secondi
non sono ignorabili utilizzano come tipo
di offerta il CPM* sono compatibili
con diversi dispositivi sono versatili
(il formato Bumper YouTube risulta adattabile
sia per uno spot teaser, che per una campagna
pubblicitaria in serie)
*COSTO PER MILLE VISUALIZZAZIONI/IMPRESSIONI

Come è possibile osservare dai casi, questo tipo di annuncio consente al brand di trasmettere
il messaggio in maniera diretta ed efficace. Uno studio di Google dimostra infatti che i bumper ad conducono a risultati davvero significativi.

VAI A PAGINA

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Taglio e cucito: i progetti moda su cartamodello

Sia il sarto che lo stilista sono attività tutt’altro che semplici, dove precisione, manualità e creatività sono indispensabili: per seguire queste strade sarà quindi necessario studiare e fare tanta pratica per ottenere dei buoni risultati.

Il punto di partenza per un progetto moda è il cartamodello: si tratta di rappresentazioni su carta dei ritagli di tessuto che compongono un abito, che vengono eseguite su materiale cartaceo per avere una sorta di guida durante il taglio della stoffa.

Disegnare un cartamodello richiede studio ed impegno, ed esistono dei corsi per imparare a farlo, che illustreranno le varie metodologie di realizzazione, con la possibilità di scegliere la via che meglio si adatta ad ogni persona.

Le principali tecniche per disegnare i cartamodelli sono 3: metodo geometrico, metodo pratico e metodo per taglia.

Il metodo geometrico e quello più naturale: la costruzione avviene partendo dalle misure reali della persona, riportandole poi su carta ed adattandole in scala; questo sistema solitamente concede pochi margini d’errore, anche si i calcoli da eseguire per le proporzioni non sono semplicissimi. La prova fisica sarà fondamentale per apportare modifiche e variazioni.

Il metodo pratico parte anch’esso dalle misure reali della persona, ma prevede il successivo utilizzo di squadre speciali, dette rapportatrici, progettate con le misure frazionate, che riescono quindi ad evitare il complicato passaggio dei calcoli matematici; l’utilizzo di queste particolari squadre non e facile, ma una volta imparato consentirà un notevole risparmio di tempo.

Il metodo per taglia prevede la possibilità di disegnare il cartamodello partendo da taglie standard: le riviste settoriali e la rete sono le fonti da cui attingere, ed il vantaggio risiede nella facilita di rappresentazione, mentre lo svantaggio è rintracciabile nella poca precisione, visto che una taglia standard non corrisponderà mai perfettamente alla persona che dovrà indossare il vestito, con la necessità quindi di apportare successivamente delle modifiche.

Esiste poi anche tecniche, come ad esempio il metodo moulage: anche detto draping o drappeggio, prevede l’utilizzo di un manichino sul quale il tessuto verrà scolpito utilizzando il tessuto, gli spilli e le forbici; il moulage richiede una grandissima abilita manuale ed e utilizzato soprattutto in Francia e negli USA.

Il cartamodello ricopre una grande importanza per qualsiasi progetto moda, perché rappresenta la base da cui iniziare per confezionare un abito, ed e quindi fondamentale per eseguire un lavoro perfetto: e una sorta di scienza, dove proporzioni, volumi e matematica andranno rispettati pedissequamente.

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Marketing tradizionale: perché sta tornando in auge?

Scegliere il modo migliore per pubblicizzare un’azienda non è un compito semplice, perché richiede uno studio approfondito del mercato e del pubblico di riferimento, implicando quindi una grande pianificazione.

Creare una strategia di marketing efficace è ancora più difficile per le piccole e medie imprese, che tendenzialmente dispongono di un budget limitato e di un team composto da poche persone.

Con l’avvento di Internet, il marketing digitale ha preso sempre più piede, portando la comunicazione e la pubblicità all’interno della rete: siti web, blog, social network, smartphone, PC, notebook e tablet sono i protagonisti assoluti della nuova era digitale, grazie ai quali è possibile raggiungere potenziali clienti in tempo reale, al fine di vendere prodotti e servizi, con budget inferiori al marketing tradizionale.

I vantaggi offerti dal marketing digitale comprendono la possibilità di una maggiore segmentazione del mercato grazie alla campagne online, che permettono la creazione di messaggi diversi in base al target di riferimento, andando oltre le voci standard quali fascia d’età, città e classe sociale, suddividendo quindi all’estremo il mercato: abitudini di consumo, gusti e luoghi frequentati; una campagna di marketing online è poi misurabile costantemente attraverso il monitoraggio dei dati, ed è anche facilmente regolabile e modificabile in base ai risultati che si stanno ottenendo.

Inoltre con la rete non ci sono barriere, ed un qualsiasi brand ha la potenzialità di esser conosciuto in tutto il mondo, con una velocità di diffusione molto elevata ed una possibilità di diventare virale.

In un quadro del genere, il marketing tradizionale, che si affida a canali come televisione, radio, giornali e prodotti stampati (poster, volantini, brochure) non solo mantiene una grande importanza all’interno del mondo pubblicitario, ma ultimamente è tornato ad essere centrale nelle strategie comunicative delle aziende.

Questo tipo di marketing è ancora quello più conosciuto dalle persone, che lo associano all’idea di pubblicità in generale: anni di spot televisivi e radiofonici sono entrati nell’immaginario collettivo, con alcune trovate che hanno fatto storia e vengono ancora ricordate, con battute divenute negli anni veri e propri tormentoni (come dimenticare la pubblicità della Sip con la sigaretta, oppure i vecchi Caroselli?).

Le tecniche di marketing tradizionali continuano a mostrare risultati efficaci per le aziende che le utilizzano, ed i vantaggi includono una grandissima visibilità del prodotto, visto che la portata dei media più classici come la TV è molto ampia ed è possibile raggiungere molte persone, che avranno modo di vedere e conoscere un determinato marchio, ampliando la consapevolezza dello stesso (basti pensare alle pubblicità in prima serata, oppure all’interno di un evento sportivo).

Oltretutto, con i media tradizionali si può raggiungere un pubblico più anziano, che non ha dimestichezza con la tecnologia e tende a non fidarsi di Internet: in questo senso, il marketing tradizionale viene percepito come più affidabile, perché la comunicazione stampata ha più credito di quella online; il materiale cartaceo ha poi una durata maggiore  (un volantino può restare in casa o in ufficio per diversi giorni, una rivista può rimanere nelle sale d’attesa per mesi), permettendo al messaggio pubblicitario di raggiungere più persone per un periodo di tempo piuttosto lungo.

Per elaborare una strategia comunicativa che si riveli vincente, la strada migliore dovrebbe prevedere elementi sia di marketing digitale che tradizionale, al fine di comporre un’offerta che risulti il più possibile completa e variegata.

Entrambe le tipologie dovrebbero quindi integrarsi a vicenda, completando l’una le mancanze dell’altra, per centrare insieme il comune obiettivo di pubblicizzare al massimo un brand o un’azienda.

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Guerrilla marketing: che cos’è e come funziona

Il Guerrilla Marketing fa parte del marketing non convenzionale: il termine nasce nel 1984 dal pubblicitario statunitense Jay Conrad Levinson, autore dell’omonimo libro: l’idea di base prevede un modo nuovo di fare pubblicità, utilizzando messaggi e tattiche fuori dagli schemi per attirare il pubblico, pur avendo a disposizione un budget limitato (perfetto quindi per le realtà imprenditoriali più piccole).

Il marketing non convenzionale è una forma di strategia pubblicitaria diversa, innovativa ed alternativa, che utilizza metodi comunicativi particolari e sopra le righe per promuovere servizi o prodotti, presentandoli al pubblico attraverso trovate a volte geniali.

L’utilizzo di questa pratica promozionale si pone in antitesi col marketing tradizionale, con l’assunto di base che prevede un livello di assuefazione tale da parte dello spettatore medio, tediato da anni di pubblicità classica, da far risultare poco efficaci i messaggi pubblicitari consueti.

Caratteristiche del guerrilla marketing

Il guerrilla marketing vuole attirare e colpire l’utente, e come detto utilizza mezzi alternativi per farlo, quindi il punto da cui iniziare è sicuramente l’unicità del messaggio o del modo in cui veicolarlo: sarà necessario essere originali, mai banali, con l’intento di stupire e sorprendere; in questo senso, è cruciale la creatività di chi si occuperà della campagna pubblicitaria, che dovrà quindi essere una persona in grado di dar vita a qualsiasi idea le venga in mente, superando barriere, regole e limiti.

Unicità e creatività, in teoria, non costano nulla: ecco un’altra peculiarità del guerrilla marketing, ossia il fatto che non servano grandi mezzi finanziari per dar vita ad un’idea, perché l’investimento non è economico bensì creativo.

Spesso il guerrilla marketing viene utilizzato da piccole imprese, che possono ottenere buoni risultati senza grandi investimenti, per questo non si può non osservare la sua natura di fenomeno perfetto per una dimensione locale.

Tipi di guerrilla marketing

Esistono delle sottocategorie di guerrilla marketing:

  • Guerrilla marketing all’aperto – Aggiunge qualcosa agli ambienti urbani preesistenti: si avrà quindi la possibilità di mettere un oggetto sopra una statua, oppure tappezzare una parete con dei poster contenenti frasi misteriose, e perché no, posizionare opere d’arte contemporanee sui marciapiedi e nelle piazze.
  • Guerrilla marketing indoor – Simile al guerrilla marketing all’aperto, si svolge però in luoghi interni come stazioni ferroviarie, negozi o edifici universitari.
  • Evento Ambush guerrilla marketing – In questo caso si sfrutta il pubblico di un evento in corso, come un concerto o una manifestazione sportiva, per promuovere un prodotto o un servizio in modo evidente, di solito senza il permesso degli sponsor dell’evento.
  • Guerrilla marketing esperienziale – Racchiude tutte le precedenti categorie, ma viene eseguito chiedendo in qualche modo al pubblico di interagire con il marchio, ad esempio attraverso i social e la rete.

Esempi celebri di guerrilla marketing

Tra gli esempi più famosi possiamo annoverare il film del 1999 “The Blair Witch Project”: realizzato tramite la tecnica del found footage, e sotto forma di falso documentario (eventi fittizi e di fantasia vengono presentati come reali, attraverso uno stile documentaristico) il film è un horror che tratta la storia di alcuni ragazzi, scomparsi nei boschi del Maryland nell’autunno del 1994; per promuovere il film, gli autori decisero di lanciare una serie di false notizie inerenti questa storia, aprendo un sito web con tanto di foto, interviste e rapporti della Polizia sul caso, generando grande clamore e numerose polemiche (parecchie persone si convinsero della veridicità dei fatti, anche dopo aver visto il film).

La scelta si rivelò vincente, visto che il film riuscì a guadagnare ben 250 milioni di dollari, a fronte di un costo di produzione di soli 60 mila dollari

Per quanto riguarda il mercato italiano, si può citare la campagna promossa per il lancio della serie “1992” prodotta da Sky, che racconta l’Italia di quel periodo ed in particolare lo scandalo di Tangentopoli: per la promozione della serie, gli attori vennero ripresi mentre passeggiavano per il centro di Roma, lanciando banconote false con il logo della serie, vestiti secondo i dettami modaioli dei primi anni ’90.

Ogni attività che riguardi il guerrilla marketing dovrà necessariamente puntare sul passaparola: è quella la chiave del successo di una campagna, il fatto che tutti inizino a parlarne sancisce la buona riuscita di quanto realizzato, e grazie al passaparola è possibile estendere la portata della campagna, arrivando quindi a superare le realtà locali.